Terranova Da Sibari (Cs), Smiriglia: “Nostro olio extravergine diverso dagli altri, chiediamo supporto Arsac per riconoscimento tipicità”

Patto di rete tra i produttori. Marchio unitario Olio dei 2 Papi. Adesione dei produttori al circuito di Denominazione Comunale (DE.CO.) per stimolare ulteriormente la crescita di attività imprenditoriali e contribuire a potenziare l'attività amministrativa in direzione della promozione, diffusione e conoscenza delle eccellenze agricole e artigianali del nostro territorio. Sono, questi, gli obiettivi principali condivisi dal gruppo di lavoro permanente Comparto Agricolo, promosso dall'Amministrazione Comunale, costituito dalle associazioni di settore. A ribadirne senso e direzione, anche a nome del Sindaco Luigi Lirangi è il vicesindaco assessore all'agricoltura Massimiliano Smiriglia in una lettera trasmessa nei giorni scorsi a Bruno Maiolo, Direttore Generale dell'Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura (ARSAC), per chiedere l'avvio di una collaborazione ed un supporto tecnico sulla stesura di un disciplinare di produzione dell'olio extravergine d'oliva con tutte le prescrizioni adeguate alle specificità produttive e al microclima locale.

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"Il nostro olio extravergine – scrive l'assessore – è diverso rispetto a quello prodotto nei paesi limitrofi. Sulla base di questa constatazione – aggiunge – dall'ARSAC vorremmo ottenere il riconoscimento della tipicità delle nostre produzioni che sono uniche e diverse nella qualità. La loro eccellenza dipende dalle particolari proprietà organolettiche, correlate a fenomeni climatici proprie del nostro territorio. Le nostre piante di ulivo vengono colpite da venti provenienti sia dal litorale tirrenico che da quello jonico, che ne modificano così le caratteristiche, rendendoli unici.

"Per tale specifica condizione – ricorda Smiriglia – il Consorzio delle Terre Nuove da Sibari (Ctns), in collaborazione con il "Cra oli UniCal" ha avviato il progetto "Odin" per lo studio e la determinazione del DNA del prodotto. A ciò si aggiungono le ricerche in microbiologia condotte dal Dipartimento di Agraria dell'Università della Calabria. Azioni che consideriamo strategiche – scandisce il vice sindaco – e spinte dalla necessità di un piano olivicolo regionale già presentato alla Regione Calabria. In questo quadro si inserisce la questione più volte denunciata del basso costo delle produzioni locali e dello stesso spopolamento dei territori, in particolare dell'entroterra, rispetto al quale – conclude Smiriglia – il ritorno alla terra, soprattutto dei giovani, rappresenta oggi il più efficace e duraturo ritorno al futuro per la sopravvivenza stessa delle nostre comunità".