Coordinamento Forum Pd Cosenza: "Finita l'epoca dei capibastone, finalmente tesseramento libero"

"Oggi per il Partito democratico cosentino è una grande giornata di democrazia. A San Giovanni in Fiore si tengono le primarie di coalizione a dimostrazione che il Pd e il centrosinistra sono credibili e competitivi quando riempiono gli spazi democratici e favoriscono la partecipazione. A questo ruolo, che il Partito democratico ha il dovere di svolgere, a Cosenza, si aggiunge una lotta intestina tra gruppi dirigenti della tradizione post comunista che non interessa a nessuno e che anziché sprigionare nel Pd risorse nuove, allontana quelle energie positive di cui il Partito democratico ha bisogno.

Il Partito democratico in provincia di Cosenza sta vivendo una polemica senza senso da parte di quelle componenti che in questi anni hanno svuotato i circoli e riempito, per dirla alla Gianni Cuperlo, "Il tempio di mercanti" e che oggi contestano le regole della democrazia che in questo pezzo estremo di Europa non erano mai esistite.

Peraltro incomprensibili appaiono le difese di alcuni ad un ricorso ritenuto illegittimo da parte della Commissione di Garanzia nazionale in un gioco delle parti pacchiano dove addirittura fingono di aver avuto ragione pur di non ammettere che è finita l'epoca dei tesseramenti farlocchi.

È ora di dire basta. Il Partito democratico per tornare ad essere centrale nel mondo progressista ha la necessità di liberarsi dalle zavorre, di liberarsi da capi e capetti che hanno asfissiato la libera partecipazione dei cittadini e di navigare in mare aperto.

Cosenza ha una lunga tradizione riformista e leggere quotidianamente polemiche da parte di chi ha chiuso i circoli, dilaniato gruppi dirigenti nuoce gravemente al mondo progressista e alle sue prospettive future.

Sempre Gianni Cuperlo qualche giorno fa sosteneva: «Non conta chi sei, cosa hai fatto, ciò che pensi. Conta chi ti battezza. Il percorso dei singoli prescinde da una identità frutto del confronto nella comunità. La sorte individuale si aggancia alla parabola di un capofila, a volte un capobastone». E non c'è quadro migliore per descrivere il partito democratico in provincia di Cosenza e in Calabria.

In provincia di Cosenza, in questi anni, il partito è stato costruito a immagine e somiglianza di qualche capobastone. Ai circoli amici era consentito non versare le quote del tesseramento, non versare le quote delle primarie, era consentito emarginare i non allineati e le persone libere. Finalmente il partito nazionale se ne è reso conto e oggi fioccano le polemiche che oltre a essere pretestuose sono anche false.

--banner--

Un'ultima doverosa precisazione è rivolta alla presunta gloria di una storia. Quale? Quella che regalò prima la città di Cosenza e poi la provincia a Occhiuto? Oppure quella che ha vissuto di trasformismo e trasversalismo? Oppure quella che fa della mistificazione volontaria della realtà la sua stella polare?

Ecco, a queste domande vorremmo qualche risposta. Per il resto saranno i cittadini a giudicare. Cittadini a cui la segreteria nazionale del partito, rappresentato in maniera eccellente dal commissario Marco Miccoli, ha offerto una procedura semplice e finalmente trasparente per le adesioni". Lo afferma una nota del Coordinamento Forum Pd Cosenza.