Usura ed estorsione aggravata dal metodo mafioso: 4 arresti nel Crotonese

carabinieri210416bisI carabinieri di Sellia Marina (Cz) hanno arrestato quattro persone di Isola Capo Rizzuto accusati di usura ed estorsione aggravati dal metodo mafioso a danno di un commerciante di Cropani (Cz). Gli indagati sono accusati anche di intralcio alla giustizia aggravato dal tentativo di agevolare una cosca della 'ndrangheta. Il provvedimento disposto dal Gip di Catanzaro su richiesta della Dda del capoluogo calabrese diretta da Nicola Gratteri, riguarda Vittorio e Tommaso Raso, di anni 36 e 22, la conferma della custodia cautelare in carcere per Luigi Raso, 61enne già detenuto per altra causa, e gli arresti domiciliari per Antonio Fazio, 54 anni. Le indagini hanno preso le mosse dalla denuncia presentata nel novembre 2019 dal titolare di un esercizio commerciale, e si è sviluppata attraverso indagini tecniche, servizi di osservazione ed analisi documentali che già nel maggio scorso avevano portato all'arresto di persone ritenute responsabili di usura ed estorsione ai danni della stessa vittima. Gli inquirenti, attraverso gli elementi acquisiti, hanno potuto accertare le difficoltà economiche del commerciante, che nel 2010 lo hanno indotto a rivolgersi a un usuraio per un prestito di 4mila euro, a condizione di restituirne 20mila, con l'applicazione, dunque, di un tasso usuraio pari al 100 per cento annuo. Il tutto dietro costanti minacce anche attraverso l'uso di una pistola.

--banner--

Nel corso delle perquisizioni eseguite il 6 maggio scorso dopo l'arresto di 3 persone, i carabinieri di Sellia Marina hanno rinvenuto a casa degli usurai dei manoscritti riportanti formule di giuramento e riti di affiliazione, un santino di San Michele Arcangelo strappato nel lato superiore, e un secondo manoscritto col "codice del picciotto". Elementi che per gli inquirenti avvalorano la caratura criminale e la matrice 'ndranghetista delle persone arrestate. Inoltre, dopo gli arresti del 6 maggio scorso, i familiari degli indagati hanno veicolato messaggi di minacce nei confronti del commerciante che li aveva denunciati e dei suoi congiunti, allo scopo di costringerlo a ritrattare le accuse. Da qui l'accusa alle persone arrestate di aver agito avvalendosi del metodo mafioso e per avvantaggiare la cosca Pullano di Isola di Capo Rizzuto.