“Gli devi dare soldi a questo qua”: Sebi Romeo disponibile ad accordi corruttivi?

RomeoSebi18settembredi Claudio Cordova - Non ha retto, per ora, la tesi difensiva del consigliere regionale Sebi Romeo, capogruppo del Partito Democratico a Palazzo Campanella, circa l'accordo corruttivo che sarebbe stato stipulato tra Francesco Romeo, maresciallo della Guardia di Finanza in servizio presso la Procura di Reggio Calabria e il consigliere regionale Sebi Romeo con il tramite del segretario del Pd di Melito Porto Salvo, Tino Laganà. Romeo è agli arresti domiciliari da alcune settimane essendo stato coinvolto nell'inchiesta "Libro nero", curata dalla Dda di Reggio Calabria.

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Il finanziere, tramite Laganà, avrebbe sollecitato Sebi Romeo a perorare (sfruttando il suo ruolo di membro e capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio Regionale della Calabria) l'assunzione di una persona non identificata presso una locale impresa di trasporti ed autolinee; in cambio gli prometteva di fornirgli informazioni, coperte dal segreto istruttorio, relative a procedimenti pendenti presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, mettendosi a disposizione per far fronte ad ogni illecita esigenza di Sebi Romeo, in relazione a procedimenti penali a suo carico o a carico di persone a lui vicine. Una proposta che il consigliere regionale avrebbe accettato volentieri, chiedendo a Laganà di organizzare un immediato abboccamento con il finanziere, per concordare i dettagli dell'accordo e per darvi concreta attuazione e a tal fine, in più occasioni, lo incontrava clandestinamente.

Nel corso dell'udienza davanti al Tribunale del Riesame sono emersi ulteriori passaggi sulla figura di Romeo, che spingono i pm antimafia Stefano Musolino e Walter Ignazitto a parlare della "permeabilità a proposte corruttive" di Romeo, che era al centro di commenti da parte di vari indagati intercettati nel corso delle indagini.

La disponibilità di Sebi Romeo a ricevere somme di denaro quale prezzo per il compimento di atti connessi alle sue funzioni sarebbe stata nota, ad esempio, al dentista Mimmo Tortorella e all'uomo della cosca Libri, Stefano Sartiano, che, in più occasioni, si ripromettevano di ricompensare l'uomo politico con elargizioni pecuniarie ["TORTORELLA: No con Se...con Seby se capisce che può "m'buscari" qualche mille lire ci fa... SARTIANO: E glieli diamo Mimmo. TORTORELLA:Ma io te lo sto dicendo, se ti ho detto io che gli dico a Seby che gli diamo dieci mila euro per farci il concorso, poi gliela cresciamo nelle mani"; "TORTORELLA: Con Sebi Romeo, ha detto ci sentiamo ci vediamo ci... (i due abbassano notevolmente la voce per cui la conversazione risulta incomprensibile)... li per li non ho capito se voleva che gli dessi qualche cosa, perché ho capito questo "...(inc.)...sto morendo di fame". SARTIANO: Non troviamo mille euro per darglieli? TORTORELLA: Si ora lo faccio. SARTIANO:Cinquecento te li trovo io"].

Siamo tra il 2014 e il 2015, quindi nei primi mesi della nuova legislatura regionale, in cui Sebi Romeo assumerà un ruolo sempre più influente nella maggioranza di centrosinistra. Sartiano chiede informazioni su Romeo a Tortorella e questi lo informa di averlo incontrato la domenica precedente presso il bar Poker dove era presente anche il neo assessore regionale Nino De Gaetano. Nel corso di quell'incontro Tortorella, in ragione della comune necessità di denaro, gli aveva chiesto un concreto interessamento al fine di fare ottenere al suo studio l'accreditamento in relazione alla odontoiatria sociale. In cambio dell'intervento del politico, Tortorella avrebbe corrisposto una somma di denaro per ogni protesi realizzata in convenzione e quindi di fatto finanziata dalla Regione: "Arrivo, ci sediamo al bar, che dobbiamo fare? Gli ho detto io Sebi che dobbiamo fare? Com'è... Dobbiamo fare qualcosa? Tu sei morto di fame io sono più morto di fame di te...Così, voglio dire, siccome io ho cercato di entrare prima con il fatto di... dello studio no, gli ho detto io così, è una cosa mia, ma se a questo noi facciamo la protesi che era finanziata, ogni protesi che si fa ci sono cinquanta euro se il prezzo è...se il prezzo è più alto ci sono cento euro, io me ne fotto, cioè io voglio guadagnare il mio, poi quello che posso non ho nessun problema".

Nel prosieguo della conversazione Tortorella informa Sartiano di avere chiesto anche per la nomina al Consorzio del Bergamotto in modo che iniziassero anche loro ad ottenere illeciti benefici economici. Per tale richiesta Tortorella avrebbe ottenuto l'interessamento da parte dei Romeo: "Gli ho detto ora dobbiamo vedere per il bergamotto cose, è possibile che si devono fottere i soldi...(inc.)... e noi come gli scemi. Mi ha detto, com'è questo fatto? Così, lasciami vedere poi nel frattempo è arrivato...(inc.)...". Lo stesso aggiunge di avere impostato la discussione con Romeo, facendo riferimento alla comune necessità di denaro.

Del medesimo argomento Tortorella dialogava con il suo maestro e mentore Paolo Romeo, ex parlamentare e profondo conoscitore della politica e della criminalità reggina, essendo considerato a capo della componente massonica della 'Ndrangheta [TORTORELLA: ...in tutti i modi io mi sono studiato una tattica ora, con Oliverio, chiamo a Sebi Romeo, premetto, gli dico dai... ROMEO: ...gli devi dare soldi a questo qua. TORTORELLA: ...ma seguimi. ROMEO: Non parte se non gli dai i soldi. TORTORELLA: ...seguimi, seguimi, seguimi. Se tu mi fai aumentare il budget di trecento mila euro, è possibile ti dico io. ROMEO: Questo te lo fa.].