L'avvocato Francesco Stilo: totalmente al servizio delle cosche del Vibonese

avvocato togadi Claudio Cordova - Oltre all'ex senatore Giancarlo Pittelli, dall'indagine "Rinascita-Scott" emerge il ruolo di un altro legale, che sarebbe stato al servizio delle cosche. L'avvocato Francesco Stilo, originario di Lamezia Terme, avrebbe instaurato un legame stabile con la ndrangheta, in particolare con le cosche Mancuso, Lo Bianco - Barba, Mare' - Razionale - Gasparro ed Accorinti, interfacciandosi con i boss Saverio Razionale, Paolino Lo Bianco e Peppone Accorinti, nonché con appartenenti alla cosca Mancuso, anche mediante relazioni dirette e personali, non tanto per assicurare loro una difesa tecnica, ma per prendere parte viva agli obiettivi criminali del gruppo.

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L'avvocato Stilo parteciperebbe alle estorsioni, nella gravissima condotta di messa a disposizione del proprio studio legale per favorire incontri di 'ndrangheta senza creare sospetti, di assicurare la latitanza di soggetti vicini alla consorteria o di favorire la stessa clandestinità di Accorinti. L'avvocato Stilo, poi, utilizzava il proprio ruolo di avvocato per consentire le comunicazione dal carcere con Peppone Accorinti, con le modalità tipiche della 'ndrangheta, inoltre si è reso autore di minacce, concorrendo nelle estorsioni e ha costantemente recuperato illegittimamente notizie riferite a cause in corso che interessavano la consorteria.

Secondo la Procura di Nicola Gratteri, il legale ha condiviso il metodo niafioso (non solo praticando violenza o minaccia ma condividendo il metodo dello scambio di pizzini), gli obiettivi della 'ndrangheta, ha favorito - grazie al suo ruolo - le attività dei boss più pericolosi di Vibo Valentia (consentendo loro di operare in sicurezza mettendo a disposizione i propri immobili o le proprie autovetture) ottenendo un tornaconto personale in termini di illecito profitto (si pensi alla scandalosa questione giudiziaria civile che lo vede creditore di un risarcimento milionario in una causa di responsabilità aquiliana) che di nomine tra indranghetisti e soggetti legati alla 'ndrangheta. Molti degli elementi a carico dell'avv. Sfilo arrivano dalle intercettazioni in carcere a carico di Peppone Accorinti, boss della cosca operativa su Zungri. Diverse sono le captazioni da cui traspare la grande stima di Accorinti nei confronti dell'avvocato Stilo, a cui riconosce il merito di riuscire bene nel proprio mestiere allorquando si vuole impegnare nella difesa. In particolare all'avvocato Stilo viene riconosciuto il merito di aver scarcerato tantissimi detenuti a seguito del provvedimento di indulto, grazie ad un escamotage scoperto proprio da lui ed in seguito utilizzato dagli altri difensori. Accorinti attribuisce a se stesso il merito dell'ascesa professionale dell'avvocato Stilo Nei numerosi narrati riguardanti la conoscenza con l'avvocato Sfilo, Accorinti riferisce come anche se "è truffaldino" e "imbroglione" la stima sia rimasta intatta anche in un periodo in cui avevano litigato. L'intesa tra l'Accorinti e lo Stilo si evidenzia anche con riferimento al fatto che l'avvocato si mostra disponibile anche a compiere azioni illecite, onde consentire al boss Accorinti di continuare a curare i propri affari. Dalle conversazioni captate in carcere emergerebbe come , a due giorni da un importante processo, Stilo riesca a recuperare dagli atti processuali due foto, a nasconderle nelle mutande e a consegnarle ad Accorinti alle 10 di sera in carcere. Accorinti ragiona con i sodali, all'interno della camera detentiva, quando si parla dell'avvocato Stilo, intendendolo parte della consorteria. Non si pone il dubbio di metterlo in difficoltà nel trasmettergli un manoscritto, seppure nella consapevolezza che ciò sia vietato, con conseguente rischio di essere sottoposto a controlli e al ritiro del manoscritto stesso. Accorinti caldeggia nomina Stilo da parte di altri detenuti, in modo tale da poter scambiare comunicazioni più facilmente senza contatti diretti. Questo tipo di contatto attraverso terzi, con l'avvocato è un tipico comportamento di Accorinti che, come già segnalato non telefonerà mai, ma chiederà spesso cortesie ad altri detenuti che fruiscono di colloqui telefonici

E sul conto dell'avvocato Stilo riferisce anche il collaboratore di giustizia Andrea Mantella:

ADR.: dentro l'agenzia di autonoleggio formalmente intestata a Vazzana Giuseppe, ma in realtà mia e dei miei parenti, ho conosciuto l'avuto Francesco Stilo che prendeva le macchine senza pagare perché era un amico e ci faceva comodo; una volta l'avv.to Stilo mi disse che voleva aprire una sala giochi, nel 2009- 2010 a Vibo Valentia e non voleva avere problemi [durante la lettura con riferimento alle precedenti circostanze, spontaneamente precisa: l'avv.to Stilo ci è stato raccomandato da Saverio Razionale; a domanda: Razionale e l'avvocato Stilo hanno rapporti più che intimi, al punto che penso che Saverio Razionale si sentisse più con lui che con la moglie e questo avveniva anche in mia presenza]. ADR.: che io sappia lui abeva diverse attività dei Mancuso, non so dire se a lui intestate, come prestanome, sale giochi in particolare sia a Vibo che a Nicotera e a Limbadi; sapevo che era prestanome di Antonio Mancuso, di Vetrinetta Pantaleone Mancuso e per il figlio Giuseppe Mancuso

ADR.: anche l'avv.to Stilo fa le stesse cose che fa l'avv.to Sabatino, porta bigliettini in carcere, lo stesso sistema delle "caramelline", le compresse medicinali, porta messaggi all'esterno, questo me lo diceva Soriano Leone il quale mi confidò che al carcere di Cosenza gli aveva dato un telefonino che aveva nascosto nel piede della branda [durante la lettura con riferimento alle precedenti circostanze, spontaneamente precisa: questo telefono quando Soriano è stato spostato in un altro carcere,

è stato consegnato da due napoletani a Roberto Piccolo].

ADR.: io non ho mai nominato l'avv.to Stilo in quanto avevo l'avv.to Sabatino ed ero più che soddisfatto.

Nell'interrogatorio reso da un altro pentito, Bartolomeo Arena, il 24 ottobre 2019, il collaboratore di giustizia ha reso dichiarazioni sul conto del legale: l'avvocato Stilo, originario di Lamezia Terme, il quale si prestava anche a favorire comunicazioni protette tra esponenti 'ndranghetisti ed a fornire informazioni riservate. So che è in rapporti molto stretti con esponenti di rilievo come Peppe Accorinti, Saverio Razionale, Francesco Antonio Pardea ed altri.

L'avvocato Stilo, inoltre, consentiva a soggetti quali Enzo Barba, Paolo Lo Bianco, Saverio Razionale, Gregorio Gasparro, Peppone Accorinti di incontrarsi nel suo ufficio per interloquire in maniera riservata all'interno di una stanza dello studio legale. Questo lo so per averlo appreso direttamente da Enzo Barba, il quale mi esterne, la propria preoccupazione in relazione ad alcuni colloqui - intervenuti nello studio di Stilo e che riguardavano "l'aggiustamento" di alcune estorsioni nel vibonese - che potevano essere stati intercettati. Un altro episodio utile per farvi comprendere il ruolo dell'avvocato Stilo è quello relativo al ferimento di Palmisano Loris di cui vi ho parlato nel precedente verbale. Come vi ho detto il Palmisano aveva una relazione con una donna italo-rumena che lavorava presso Io studio legale dell'avvocato Stilo quale segretaria. Premetto che inizialmente questa ragazza di bell'aspetto suscitava l'interesse di Pardea Francesco Antonio appena scarcerato. All'epoca questa ragazza lavorava in un bar ed il Pardea le trovò un appartamento al piano superiore all'attuale sua abitazione. Successivamente chiese all'avvocato Stilo di assumerla come segretaria per il suo studio, cosa che il legale fece di buon grado anche in considerazione del gradevole aspetto della ragazza. Quando si verificò l'accoltellamento di Palmisano l'avvocato Stilo avvertì Pardea Francesco Antonio del fatto che i Carabinieri, per ricostruire quanto accaduto, stavano interrogando questa ragazza, riferendoci i contenuti delle domande e delle risposte dalle quali emergevano il nome mio e dello stesso Pardea.

Tutte le dichiarazioni rese da Arena sarebbero riscontrate, dato che sarebbe provato che Stilo comunicasse con Accorinti in carcere, scambiando messaggi per conto del boss verso l'esterno, tramite altri detenuti e l'espediente della "caramelle", oppure ancora evitando di colloquiare con il detenuto al quale "passava" biglietti scritti dallo stesso. Stilo ha effettivamente rinvenuto delle microspie nel suo studio e ha immediatamente allertato gli altri sodali. Arena ha rifeirto del coinvolgimento diretto dell'avvocato Stilo negli affari criminali di Accorinti, nei cui confronti si metteva a disposizione per favorire la conclusione di vicende estorsive. L'avvocato Stilo avrebbe accompagnato con la propria autovettura, Peppone Accorinti, ad appuntamento con altri indagati, per risolvere una questione legata a I mancato pagamento di un debito, i cui creditori erano i titolari della Elsamar. E avrebbe accompagnato Peppone Accorinti alla riunione in cui questi avrebbe, stando alle parole dei soggetti monitorati, malmenato Antonio Vacatello. In quell'occasione Stilo accompagnò Accorinti che, all'epoca viveva in stato di clandestinità.