Indagine sull'Avr: il ruolo dei cugini Catalfamo-Cannizzaro

catalfamocannizzarodi Claudio Cordova - C'è anche l'assessore regionale ai Trasporti, Domenica Catalfamo, tra le persone indagate nell'ambito dell'inchiesta "Helios", della Dda di Reggio Calabria. Catalfamo è indagata per corruzione per il suo ruolo di dirigente della Provincia di Reggio Calabria e responsabile unico dei procedimenti relativi all'appalto della strada provinciale Gallico-Gambarie, nonché del servizio di manutenzione strade, entrambi gestiti da AVR, il primo attraverso la partecipata all'80% GAGA Società Consortile) quale mediatrice nei rapporti tra AVR e l'amministrazione della Città Metropolitana.

Catalfamo, agendo in violazione dei doveri di imparzialità proprio del suo Ufficio e degli obblighi di denuncia che le derivavano dal suo ruolo di pubblico ufficiale, manteneva rapporti ambigui e compiacenti volti ad agevolare i dirigenti di A. V.R. s.p.a. (società che, direttamente o mediante società controllate, aveva in corso di esecuzione vari appalti per la manutenzione delle strade, per la realizzazione di strade e per la raccolta dei rifiuti soprattutto con la Città Metropolitana di Reggio Calabria) nei rapporti con l'ente pubblico di appartenenza, da un lato veicolando e mediando le indebite pretese dei politici e amministratori locali nei confronti della suddetta società appaltatrice e dali 'altro lato perorando e tutelando gli interessi e le istanze della A.V.R. s.p.a. e delle altre società dalla stessa controllate presso i vari enti pubblici locali; ed a fronte di siffatto ruolo baricentrico nei rapporti criminali tra pubblici amministratori infedeli e dirigenti di A. V.R. s.p.a., riceveva, per sé e/o per altri, da questi ultimi utilità di vario genere. Più, in particolare, Catalfamo, venendo meno alla posizione di terzietà e imparzialità propria del suo ruolo pubblicistico, in più occasioni anziché denunciare ali 'Autorità Giudiziaria le illecite pretese avanzate dai politici locali nei confronti della dirigenza dell'A. V.R. s.p.a. (spesso legate ali 'assunzione di specifici lavoratori) si prestava invece ad assecondare e a veicolare le suddette pretese e si impegnava a mediare tra le opposte esigenze in modo da preservare l'equilibrio sinallagmatico tra le parti.

Tra il materiale a carico della assessore c'è una conversazione tra Claudio Nardecchia ed Enzo Romeo, nel corso della quale questi afferma che, qualora fosse venuto menoil rapporto di fiducia con la Catalfamo, sarebbe venuto meno lo stesso appalto ("perche' poi se si rompe il rapporto di fiducia con la Catalfamo.. chiude .. .finisce l 'appalto.' '"). Nella medesima intercettazione trova conferma la circostanza che le assunzioni presso la A VR avvenivano con modalità clientelari, in quanto il Romeo parlava di alcuni operai del settore manutenzione stradale "messi lì'' dalla politica ("perchè questi sono quattro scemi messi lì...".

L'indagine ha pure documentato due incontri avvenuti presso l'abitazione privata della Catalfamo con Claudio Nardecchia (in data 4.8.2015 e 15.1.2016), il primo dei quali vedeva anche la partecipazione dell'allora presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa. La dirigente avrebbe ricevuto taluni benefici di natura privata dal rapporto con la società appaltatrice i quali, sia pur - di per sé - di irrisorio valore economico, risultano incompatibili con il molo teoricamente super partes rivestito dal pubblico ufficiale a cui spettava il controllo sull'attività svolta dalla società. 

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In particolare, da una conversazione del 15.06.20 5 tra la donna ed Enzo Romeo emerge che la dirigente aveva chiesto il "prestito" di due mezzi e di autisti dell'AVR per accompagnare alcuni amici della figlia della dirigente e per portare del materiale in occasione del diciottesimo compleanno di questa. In altra occasione Catalfamo chiede a Nardecchia di trovare un alloggio a Milano alla figlia dell'allora Presidente della Provincia, Raffa Giuseppe richiesta prontamente esaudita dall'amministratore dell'AVR, il quale si faceva personalmente carico dell'onere.

Catalfamo è peraltro cugina dell'attuale deputato di Forza Italia e uomo forte del partito di Silvio Berlusconi, Francesco Cannizzaro (non indagato nell'inchiesta). Dagli atti emergerebbero gli interventi per una raccomandazione: "Questi non contano ... cioè voglio dire ... questi sono tutti gli ultimi arrivati ... che sonosponsorizzati ... da un politico"). Quel politico sarebbe proprio Francesco Cannizzaro: "Come si chiama questo qua? . .. come si chiama il cugino della Catalfamo ? ... l'assessore qua sopra? eh.. Cannizzaro ... "), allora assessore del Comune di Santo Stefano d 'Aspromonte ed attuale deputato.

Sempre nella stessa conversazione, Romeo chiedeva ad Amedeo di spiegargli l'esatta dinamica dell'incontro con Curinga, in quanto ne avrebbe dovuto discutere con il Cannizzaro che nella circostanza veniva menzionato assieme al "compare Caridi" ("..senti... Vittorio... dimmichiaramente ... che cosa ti ha detto questo ... che ora... mi vedo con Cannizzaro e gli faccio...inc... '"lui ... e suo compare... suo compare Caridi..." ... come ti ha detto? . . . (bestemmia)...come ti ha detto, allora, questo? ... ti ha inseguito ... "), da identificarsi con Antonio Caridi, all'epoca senatore della Repubblica, attualmente imputato nel procedimento "Gotha".

La circostanza assume rilievo atteso che da tale indagine era emersa, tra l'altro, la strumentalizzazione, da parte di Caridi, del proprio ruolo di assessore comunale di Reggio Calabria. al fine di accumulare consensi in vista delle successive tornate elettorali (che lo avrebbero condotto dapprima al Consiglio Regionale della Calabria. quindi al Senato della Repubblica). nella gestione della Fata Morgana S.p.a .. azienda mista deputata alla raccolta differenziata dei rifiuti nel territorio reggino, servizio poi svolto dal 2014 in poi da AVR S.p.a..