Esclusivo. Parla Anna Gaetano: “Vi racconto mio fratello Rino”

gaetanoanna 500di Walter Alberio - Trentacinque anni senza Rino Gaetano. Trentacinque anni senza un artista acuto e lungimirante, capace di leggere la storia di questo Paese (e non solo) attraverso una sensibilità unica, di certo non convenzionale. Non esiste e non potrà mai esistere un altro Rino Gaetano. Le nuove generazioni che "s'imbattono" nella sua musica ricevono "in eredità" canzoni fortemente attuali, caratterizzate da una scrittura innovativa, graffiante e poetica. Ecco perché, probabilmente, Rino Gaetano è amato, ascoltato e letto ancora oggi. E' un legame autentico che il tempo non può scalfire, ma solo rafforzare, e che ormai da sei anni si manifesta ogni 2 giugno a piazza Sempione, a Roma, per il Rino Gaetano Day.

Di questo e di tanto altro ci ha parlato Anna Gaetano, nell'intervista rilasciata a 'Il Dispaccio'.

Il legame con Crotone e la Calabria, il Rino-pensiero sulla vita e sulla musica, i 40 anni di "Mio fratello è figlio unico" e gli altri inediti 'nel cassetto', il raduno nazionale a piazza Sempione e la cause umanitarie promosse in queste edizioni, fino alle teorie sulla sua morte, secondo alcuni frutto di un complotto politico-massonico. E' un dialogo aperto e sincero quello che abbiamo avuto con la sorella del cantautore e presidente dell'associazione culturale italiana 'Rino Gaetano', nonché ideatrice e organizzatrice del concerto che ogni 2 giugno si tiene proprio a Montesacro, quartiere della Capitale in cui Rino ha vissuto per molto tempo.

Sesto Rino Gaetano Day. È un legame autentico e forte quello che unisce tantissime persone alla musica di Rino Gaetano. Le nuove generazioni ascoltano e cantano Rino Gaetano. Cosa si prova?

Personalmente provo una forte emozione, perché ciò significa che Rino è andato oltre la sorte che gli è toccata. Lo conoscono, lo apprezzano e lo cantano a ogni età, ma incredibilmente soprattutto le giovani generazioni. Questo significa essere andati oltre il poco tempo che si è avuto a disposizione nella vita.

La sua storia, quella di Rino e della vostra famiglia parte dalla Calabria, da Crotone. Che ricordo ha di questa terra e di quei giorni? Le è mai capitato di tornare a Crotone, nei luoghi della sua infanzia?

Ci torno ogni estate. Sono molto legata alla mia terra e lo era anche Rino, seppure ne sia venuto via a soli dieci anni. Ha scritto diversi pezzi dedicati al suo amato Sud: "Ad esempio a me piace il sud" e "Anche questo è sud". Sembra descriverne usanze e problemi con ammirazione e oggettività allo stesso tempo... tutto così immutato ancora oggi.

C'è stato un momento preciso in cui ha capito che suo fratello sarebbe diventato un cantautore o un musicista?

Non potevo sapere cosa sarebbe diventato, ma riconoscevo in lui doti profonde, una sensibilità spiccata e qualcosa che solo in lui trovavo, ma non so dire...

Canzoni surreali e allo stesso tempo di denuncia sociale. Un cantautore ironico e lungimirante. A quale brano di Rino si sente più legata? E perché?

Rispondere "tutti" sarebbe troppo semplice. Amo molto "Mio fratello è figlio unico" e "Escluso il cane", due brani che sentono molto il peso dell'emarginazione, della solitudine, forse anche di un senso d'inadeguatezza... O, magari, proprio il contrario: non sentirsi parte di un meccanismo sociale convenzionale, quindi non essere integrati, quasi con orgoglio.

1976. 40 anni di Mio fratello è figlio unico. Anche "oggi l'uomo è solo, emarginato, estromesso, figlio unico?"

A mio avviso sì, purtroppo. Si pensi ai padri di famiglia che dopo aver lavorato metà della propria vita, vengono licenziati in quell'età troppo giovane per la pensione e troppo in là per essere considerati ancora risorse valide; oppure ai giovani che non trovano che lavori in cui vengono sfruttati. E non solo nel lavoro: l'emarginazione e la solitudine sono modi di pensare, di agire, sono armi pericolose.

La Rai ha dedicato alla figura di Rino Gaetano una fiction. Non le è mai piaciuta. Perché?

Se si ha la pretesa di raccontare qualcuno che non si è conosciuto, si dovrebbe avere quantomeno l'umiltà di affidarsi a chi lo abbia vissuto, a chi lo abbia avuto accanto nella vita: un parente, un caro amico, la futura moglie. A cosa è servito interpellarmi se poi si è descritto un ragazzo sempre in conflitto interiore senza apparente motivazione, un ragazzo che maltrattava la sua famiglia o che, una volta arrivato al successo, avrebbe dimenticato gli amici di prima? Rino non era niente di tutto ciò. Per la sua famiglia aveva profondo rispetto, così come per tutti i suoi affetti. Per questo non mi è piaciuta. Non c'è niente di vero: quello non è Rino Gaetano.

L'ukulele usato da Rino nel Sanremo del '78 è di proprietà della Provincia di Crotone. Fu acquistato nel 2003 per la raccolta fondi di Emergency, associazione fondata da Gino Strada. Una collaborazione che si rinnova quest'anno al Rino Gaetano Day, tra musica e solidarietà. Come si concretizzerà?

Si concretizzerà con la sensibilizzazione del pubblico al tema fondamentale della salvaguardia dei diritti umani. Emergency sarà sul palco del Rino Gaetano Day, ma anche tra le persone in piazza, con dei volontari pronti a fornire tutte le informazioni utili. Chi vorrà potrà lasciare un libero contributo presso gli stand in piazza. Ogni anno le persone hanno sempre donato e le associazioni hanno potuto realizzare dei piccoli progetti con i fondi raccolti. Ogni Rino Gaetano Day ha sostenuto una causa benefica: nel 2012 per il terremoto in Emilia, nel 2013 per le persone affette da Epatite C, nel 2014 per i bambini malati di cancro e, nel 2015 per i pazienti affetti da sclerosi multipla. Quest'anno saremo al fianco di Emergency per promuovere insieme una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani, soprattutto verso quelle popolazioni vittime di guerre, mine antiuomo e ridotte in povertà. Con il ricavato dell'asta dell'ukulele di Sanremo, Gino Strada, molti anni fa, poté realizzare una sala operatoria pediatrica in un ospedale in Sierra Leone. Mi sono privata di un grande ricordo, ma l'ho fatto per una causa importantissima.

A proposito di Sanremo, è vero che Rino avrebbe voluto portare al festival Nuntereggae più?

Sì. Rino avrebbe voluto portare Nuntereggae più, ma gli fu imposta Gianna poiché si riteneva avesse un contenuto più adatto al Festival. Pare che l'unica cosa a convincerlo ad andare ugualmente sia stato il fatto che, con quel ritornello, sarebbe stato il primo a portare la parola "sesso" a Sanremo. Parliamo del 1978, anni di forti censure. Gli piacque l'idea.

Negli ultimi anni è stato pubblicato materiale inedito di Rino Gaetano. Esistono altre registrazioni e la possibilità che vengano portate alla luce?

Sì, ne esistono. Rino era un fiume in piena, scriveva da quando era ragazzino. Ad esempio "E la vecchia salta con l'asta" l'ha scritta in collegio, a Narni, a soli 14 anni. E non ha un testo semplice... ha concetti e parole articolati. Non so se pubblicherò altri inediti.

2 giugno, giorno dell'incidente. Qualcuno sostiene si sia trattato di un omicidio. Descrivono Rino come un cantautore 'scomodo' ai poteri forti e alla massoneria: citano strofe di alcune sue canzoni (come La ballata di Renzo o la 'spiaggia di Capocotta' in Nuntereggae Più). Teorie che hanno trovato spazio sul web e anche in una recente pubblicazione. Lei in più occasioni ha escluso questa ipotesi. Cosa pensa di queste "supposizioni"?

Sono sempre in molti ad accampare tesi su Rino Gaetano, pur non avendolo conosciuto e, spesso, non avendo mai neanche ascoltato i testi delle sue canzoni. Altri, al contrario, pensano di averli ascoltati così attentamente da poter esserne diventati dei veri e propri intenditori, nonché detentori di presunte verità occulte, mai provate. Il destino di mio fratello è stato crudele, è vero, e questo spinge molti a 'credere di indagare', a sperare di trovare chissà quale verità nascosta sulla sua fine prematura. In realtà se ne fa solo un gran parlare, spesso anche accusando me di non aver voluto fare chiarezza.

Ha mai incontrato una di queste persone? Hanno mai cercato un confronto con lei?

Sì, ho parlato con alcune di queste persone, ma mi sono presto resa conto che da me non volevano un confronto, bensì cercavano unicamente approvazione. Rino quella notte ha avuto un incidente d'auto tremendo, l'impatto è stato così violento da stroncargli la vita in poche ore, ma da qui a dire che sia stato ucciso da "poteri forti", perché scomodo allo scenario politico italiano, è un'assurdità, specie perché quando si formula un'accusa di omicidio verso qualcuno, bisognerebbe che quel qualcuno avesse un nome e un movente provato. Diversamente si tratta di chiacchiere, sia pure per il forte risentimento nell'aver perso un artista così giovane, ma pur sempre chiacchiere infondate.